«Il nostro pianeta è riccamente dotato di quelle che la cultura di massa chiama terre marginali. Lontano dalle principali vie di comunicazione, difficili da 'colonizzare', e povere di risorse, queste terre sono per la maggior parte belle e allo stesso tempo ispiranti. Queste sono riserve dove le culture future potrebbero fiorire, salvando le fertili pianure per le necessarie coltivazioni».
Paolo Soleri (Torino 1919) così descrive le terre marginali, luoghi ideali per la sua Arcologia, ricerca di un'architettura ecologica come modello di sviluppo per la città del futuro. All'interno di un panorama in cui si ricerca una via etica, sostenibile e consapevole per il futuro, la necessità di un recupero delle teorie di Soleri in materia energetica nasce, non come una risposta tecnologica all'emergenza planetaria, ma come un'importante riflessione per un cambiamento delle coscienze, dei modi di pensare e di vivere dei singoli individui.