Questo libro restituisce, in forma di 'appunti di viaggio', il lavoro che ha caratterizzato l'organizzazione della mostra itinerante Kengo Kuma. Selected work 1994-2004, di cui se ne vuole in qualche modo ripercorrere la genealogia nascosta, le filiazioni e gli esiti. Le implicazioni tra ideazione, materia, costruzione e figurazione sono ricondotte alla 'costruzione delle forme', a nuclei di significato permanenti che si evolvono in forma di 'continuità imperfetta', ad un approccio in cui la materia si fa elemento generatore del comporre. È la materia l'elemento generatore, il principio attraverso cui Kuma ci fa cogliere l'esistenza di strutture di significato inesplorate, inesauribili: memoria ereditata, energia mnemonica. Kuma ci sollecita ad andare "oltre" la figurazione a muoverci nel territorio del potenziale, fino a spingere il nostro sguardo verso "ciò che è ne è stato né forse sarà ma che avrebbe potuto essere".
Nel suo agire riflesso e profondità convivono in un'immagine che ha una potenza dirompente, una forza che trascende il suo significato specifico e che parafrasando Warburg potremmo definire come immagine che ha memoria del futuro.