«Archisculture: il nome evoca il loro essere sia costruzioni che sculture. Rimanda al loro autore, ad un architetto che si spinge nell’ignoto e che vorrebbe essere anche un po’ artista».
A metà fra un catalogo di sculture e un racconto di formazione, questo testo ha il merito di svelare l’uomo e tutte le pulsioni che si celano dietro al Malerba artista e alle sue opere. Nato nei mesi del primo lockdown, il progetto delle Archisculture si attesta non solo come una fedele testimonianza di resilienza, capace di restituire con leggerezza ed estrema lucidità una precisa visione critico-pragmatica del mondo e della società che lo abita, ma anche come prova assoluta di creatività, di un fare artistico puramente aristotelico. Qui mente, mano e materia si incontrano e si scontrano, si susseguono e si sostengono l’un l’altra in un processo continuo e privo di gerarchie, mutando ciò che è pensiero in disegno e ciò che è disegno in forma. Sempre qui l’uomo, che è insieme passione, idea e tecnica, impara a conoscersi e a bastarsi da sé.