Chi non legge non sa cosa succede, perché le idee talvolta si irrigidiscono, talvolta si assopiscono, talvolta come le stelle si spengono. La concentrazione, il silenzio, la solitudine sono essenziali. L’homo sapiens è capace di decodificare segni e di elaborare concetti astratti; l’homo videns non è portatore di pensiero ma fruitore d’immagini, con conseguente impoverimento della capacità di comprensione, ragionamento, giudizio critico. L’Architettura parlata assorbe e amplifica simili e diffusissime consuetudini. Il presente lavoro vuole essere il contraltare del vaniloquio senza logicità, incomprensibile. Trattando di stretta attualità, il libro L’Architettura parlata è come raccontare di un cantiere con i lavori in corso.
Un certo numero di interventi si stanno portando avanti, alcuni molto lentamente, altri sono fermi, altri ancora non vedranno mai la luce. Sarebbe auspicabile registrare che il maggior numero di progetti vada in porto. Ma una buona dose di realismo non guasta e aiuta a non farsi troppe illusioni.
Presentazione di Paolo Berdini