Provare a restituire la biografia intellettuale di una personalità schiva come quella di Giorgio Ciucci significa restituire alcune pagine salienti della storia dell’architettura del secondo Novecento. La sua amicizia fin dagli studi universitari con Manfredo Tafuri a Roma e il gruppo Stass, quindi l’insegnamento all’Iuav di Venezia di Giuseppe Samonà e Carlo Aymonino, la collaborazione con la rivista “Oppositions” e il sodalizio con Peter Eisenman, gli studi su Le Corbusier, i CIAM, Giuseppe Terragni e infine il lavoro svolto a Roma Tre e all’Accademia di San Luca hanno reso Ciucci noto come storico autorevole per il suo cechoviano “distacco partecipato”. Difatti, come scrivono Mastrigli e Orazi, «Giorgio Ciucci è sempre riuscito a mantenere una certa distanza dalle cose, persino un vero e proprio distacco, che gli ha consentito tanto l’analisi lucida che lo sguardo omnicomprensivo, tanto il giudizio sferzante quanto l’ironia. Così, anche il tono colloquiale di una conversazione, densa ma tutto sommato informale, lascia intravvedere i presupposti di una scrittura o anche di più: di uno stile».

Gabriele Mastrigli, Manuel Orazi
Leggere l’architettura, scrivere la storia
Intervista a Giorgio Ciucci
9,90€
9,40€
isbn 9791256440689
book series Loqui
number 12
current edition 5 / 2025
language Italian
size 10x15cm
pages 200
print two-toned
binding paperback
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Gabriele Mastrigli è architetto e docente di Teoria e Progettazione architettonica presso l’Università di Camerino – Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno. Ha insegnato e tenuto seminari presso la Cornell University e il Berlage Institute. A lung...

Gabriele Mastrigli è architetto e docente di Teoria e Progettazione architettonica presso l’Università di Camerino – Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno. Ha insegnato e tenuto seminari presso la Cornell University e il Berlage Institute.
A lungo collaboratore del quotidiano “il manifesto”, ha scritto per molte riviste come “Domus”, “Log” e “Lotus International”. Ha pubblicato, tra gli altri, la raccolta di saggi di Rem Koolhaas, Junkspace. Per un ripensamento radicale dello spazio urbano (Quodlibet, 2006) e i volumi Superstudio. La vita segreta del Monumento Continuo (Quodlibet 2015) e Superstudio, Opere 1966-1978 (Quodlibet, 2016), tradotti in varie lingue. Per il museo MAXXI ha curato la mostra Holland-Italy 10 Works of Architecture (2007) e la retrospettiva Superstudio 50 (2016) in occasione dei cinquant’anni della fondazione del gruppo fiorentino.

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Manuel Orazi si è formato all’Iuav conseguendo anche un dottorato in Storia dell’architettura e della città presso la Fondazione di Studi Avanzati in Venezia (Ca’ Foscari/Iuav). Lavora nella redazione della casa editrice Quodlibet di Macerata ed &egra...

Manuel Orazi si è formato all’Iuav conseguendo anche un dottorato in Storia dell’architettura e della città presso la Fondazione di Studi Avanzati in Venezia (Ca’ Foscari/Iuav). Lavora nella redazione della casa editrice Quodlibet di Macerata ed è docente all’Accademia di architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana. Collabora inoltre regolarmente con il quotidiano “Il Foglio” e le riviste “Log”, “Volume”, “Urbano”. Nel 2021 ha curato la mostra “Carlo Aymonino. Fedeltà al tradimento” (catalogo Electa) presso la Triennale di Milano. Nel 2015 ha pubblicato, insieme con Yona Friedman, The Dilution of Architecture (Park Books) mentre il suo ultimo libro è Vite stravaganti di architetti (Giometti&Antonello 2025). Per i tipi di LetteraVentidue ha pubblicato Giovanni Vaccarini nel 2024.

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