Dopo il bombardamento su Milano del 15 agosto 1943 l'obiettivo di chi lavora in città negli anni immediatamente successivi alla guerra è quello di ricostruire, destreggiandosi tra le norme di piani e regolamenti variamente interpretabili. È in questo contesto che compare sulla scena architettonica Luigi Moretti il quale, dopo un breve fermo in carcere per motivi politici, nel 1945 fonda con il conte Antonio Fossataro la Società Cofimprese, e propone al Comune di Milano un programma per ventidue case albergo, una tipologia innovativa che vedrà la realizzazione di soli tre esempi. Definite da Anna Maria Ortese "le piramidi di Milano", le case albergo alimenteranno il dibattito sulla presenza degli edifici alti all'interno del paesaggio urbano. La successiva realizzazione di un vero e proprio frammento di città su corso Italia ribadisce la modernità della ricerca dell'architetto romano e suggerisce letture spaziali analoghe a sequenze cinematografiche.
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