Lungo i sentieri dell’Acropoli o a Delfi, Dimitris Pikionis ci mostra come il compito dell’architetto non sia solo occupare nuovi spazi ma anche rinnovare il senso di quelli che già esistono. Il suo insegnamento è di particolare attualità poiché riguarda soprattutto paesaggi dei quali si vorrebbe contrastare il deterioramento. Artefice di uno degli interventi più significativi del Novecento, il Parco dell’Acropoli ad Atene, Pikionis ci insegna come un semplice percorso possa trasformarsi in uno straordinario strumento di riqualificazione e come una rete di connessioni visive possa far rivivere rapporti perduti.

Alberto Ferlenga
Le strade di Pikionis

Disponibile in versione ebook

isbn 9788862421133
collana Figure
numero 2
edizione corrente 3 / 2014
prima edizione 3 / 2014
lingua Italiano
formato 12x18cm
pagine 96
stampa monocromia
rilegatura brossura
copertina download
l'autore
Alberto Ferlenga si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1980. Ha insegnato Progettazione Architettonica e Urbana presso le Facoltà di Architettura di Napoli (1989-1998) e Venezia dove è attualmente Direttore della Scuola di Dottorato IUAV. H...

Alberto Ferlenga si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1980. Ha insegnato Progettazione Architettonica e Urbana presso le Facoltà di Architettura di Napoli (1989-1998) e Venezia dove è attualmente Direttore della Scuola di Dottorato IUAV.

Ha lavorato a lungo presso le redazioni di Lotus International e Casabella e si è particolarmente occupato dell’Architettura del Novecento sia attraverso lo studio di gure note come quella di Aldo Rossi, a cui ha dedicato la monograa in tre volumi edita da Electa (1885-1999), sia attraverso la riscoperta di architetti a lungo esclusi dalle storie uciali come Jože Plecnik, Dimitris Pikionis, Fernand Pouillon, Hans van der Laan sui quali pubblica monograe e saggi. Questo lavoro di rilettura di una storia recente ha avuto una sintesi nei tre volumi dell’Architettura del Novecento editi da Einaudi (2012-2013, con M. Biraghi) e si caratterizza per il mantenimento del punto di vista dell’architetto. La pratica dell’architettura, inaugurata con il conseguimento del Leone di Pietra della Biennale di Venezia del 1985, è un’altra costante del suo lavoro. All’attività progettuale, accademica e critica è da accostare quella di curatore di mostre come L’architettura del Mondo realizzata nel 2012-13 per la Triennale di Milano, istituzione per la quale oggi è responsabile del settore “architettura e territorio”.

Leggi ancora

dello stesso autore


della stessa collana