A partire dal 1935, Giuseppe Pagano effettua un lavoro sul campo, esplorando il territorio nazionale in cerca dei più significativi esempi di architettura rurale: che fotografa magistralmente. Con questa ricerca, l’architetto istriano espande il perimetro dell’architettura, includendovi il costruito minore; e questo ampliamento è stato e rimane un prolifico tentativo di rompere la monoliticità disciplinare. Un tentativo nel quale possiamo leggere, oggi, il ruolo decisivo dell’antropologia: disciplina che si dà carico di osservare, comprendere e interpretare la complessa articolazione dell’ambiente fisico e sociale; disciplina indispensabile per l’individuazione dei materiali necessari a un cambiamento radicale nella pratica dell’architettura.

Federico Bilò
Le indagini etnografiche di Pagano
13,50€
12,80€

Disponibile in versione ebook

isbn 9788862423632
collana Figure
numero 10
edizione corrente 5 / 2019
prima edizione 5 / 2019
lingua Italiano
formato 12x18cm
pagine 200
stampa monocromia
rilegatura brossura
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l'autore
Federico Bilò (1965), laureato in Architettura a Roma nel 1990 con Costantino Dardi, è Dottore di Ricerca e Professore Associato di Composizione Architettonica e Urbana presso il Dipartimento di Architettura dell'Università “G. D’Annunzio” di ...

Federico Bilò (1965), laureato in Architettura a Roma nel 1990 con Costantino Dardi, è Dottore di Ricerca e Professore Associato di Composizione Architettonica e Urbana presso il Dipartimento di Architettura dell'Università
“G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara.
Ha studiato, negli anni Novanta, il Team 10, il paesaggio ibrido dell'urbanizzazione costiera adriatica e alcuni aspetti della produzione di Costantino Dardi; a partire dal 2001, l'architettura olandese e brasiliana contemporanee, l'azione di Adriano Olivetti e, soprattutto, il lavoro di Giancarlo De Carlo.
Tra gli scritti più recenti, si ricordano: Tessiture dello spazio. Tre progetti di Giancarlo De Carlo del 1961 (Macerata 2014); Matera e Adriano Olivetti. Testimonianze su un’idea per il riscatto del Mezzogiorno (Roma 2016); e le curatele: Letture Incrociate. C’è qualcosa di nuovamente attuale nel progetto culturale della Tendenza? (Roma 2015); Ordinariness. Progetto e quotidiano (Trento 2015), numero monografico (29/30) di “PPC-Piano Progetto Città”.
È socio fondatore dello studio GAP AA di Roma, con il quale, dal 1992, ha svolto gran parte dell'attività progettuale. Tra le realizzazioni dello studio, oltre a varie case, la trasformazione di un palazzetto nel quartiere murattiano a Bari (2000/03), il centro socio-scolastico in una favela di San Paolo (2003/05), la ristrutturazione della libreria Laterza a Bari (2006), il restauro di un'ala del Castello di Acquaviva delle Fonti (2006/09), il parco ginnico a Civitella Casanova (2010/12), la ristrutturazione di una casa sulla duna di Sabaudia (2011/13). Il lavoro dello studio è presentato in: GAP architetti associati 1993-2008 (Roma 2010); GAP architetti associati. Made in Italy (Pescara 2015).
Nel 2017 ha pubblicato un libro che raccoglie alcuni suoi progetti per Roma, intitolato: Muri/Pareti. Six projects for Rome (Melfi 2017).

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