Questo libro raccoglie una sequenza di disegni di invenzione – affiancati dalla ricomposizione in forma di testo di una serie di appunti – la cui elaborazione ha accompagnato un percorso di ricerca condotto negli ultimi anni per portare in luce la necessità di restituire, nella pratica del progetto di architettura, una rinnovata centralità a strumenti quali la visione e l’immaginazione.
Sono spazi rappresentati sulla base del principio dell’immediatezza e dell’improvvisazione, immagini mentali di organismi e invasi irreali, per altri versi inesprimibili, che si qualificano come la realizzazione di un immaginario piuttosto che come la sua oggettivazione e che testimoniano il desiderio di trasporre sul piano del disegno quello che quotidianamente possiamo cogliere solo sul piano affettivo.
Progetti di spazi non compiuti e non finiti e in quanto tali “aperti”, che invitano a considerare lo spazio stesso da un diverso punto di vista, a reinventarlo, a dotare di senso e di significato attuale una proiezione futura che, una volta immaginata, non ha sempre trovato posto nella realtà.
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