L’emergenza nella quale siamo confinati in questi giorni ci costringe a riflettere sui rischi che minacciano il nostro pianeta, le nostre città e la salute del nostro corpo. Diventa dunque prioritario, il richiamo ad una nuova responsabilità comune per immaginare una più forte sensibilità verso i luoghi dell’abitare. Dobbiamo tornare ai principi del progetto che regolano l’equilibrio tra il corpo della città e quello dei suoi cittadini.
È questa la condizione nella quale riconosciamo la centralità dell’architettura, in un periodo in cui ogni generazione deve dare risposte alle domande dello stare insieme, perché ogni comunità sia allo stesso tempo una città, così come Aristotele aveva già auspicato.
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