La scenografia è richiesta già in una fase preliminare creativa, ha il compito di restituire il suo apporto drammaturgico partecipando attivamente anche alla partitura dei movimenti […]; nei nostri lavori non arriva alla prova generale, quando ormai è tardi per lavorare ad una sua integrazione […]. Carmine Maringola

Carmine Maringola nella scena contemporanea è un esempio di contaminazione virtuosa tra le tre componenti che ne animano la ricerca: architetto, attore, scenografo. Alla formazione di architetto associa la vocazione di performer impegnato in una “cellula napoletana” del Living Theatre, perseguendone la visione rivoluzionaria; un periodo post-laurea di residenza a New York costituisce la sua vera iniziazione artistica. Tornato in Italia, si trasferisce a Palermo ingaggiato in un teatro dove, nel tempo libero dalla “professione” attorica, studia la “macchina scenica”, recuperando dall’esperienza pratica la manualità e l’artigianalità del teatro sette-ottocentesco, guidato dalla consapevolezza degli spazi, propria ad un architetto. Dall’incontro con Emma Dante si genera un lungo e resistente sodalizio di vita e lavoro che «[…] a partire dall’innesto partenopeo nel corpus geneticamente palermitano della Sud Costa Occidentale […]» lo vede impegnato nella ricerca delle relazioni tra azione performativa e segni drammaturgico-scenici (A. Barsotti). Il testo ne delinea un ritratto, attraverso gli spettacoli a cui partecipa come attore — guidato dalla Dante con cui firma le scene — e le opere liriche di cui è artefice delle scenografie.

Vittorio Fiore
Carmine Maringola, scenografo/attore
La scena recitante per Emma Dante
18,00€
17,10€
isbn 9788862424189
collana Períactoi
numero 9
edizione corrente 11 / 2020
prima edizione 11 / 2020
lingua Italiano
formato 17x22cm
pagine 104
stampa colore
rilegatura brossura
copertina download
Aggiungi al carrello
l'autore
Vittorio Fiore. Architetto, PhD in Recupero Edilizio e Ambientale (UniGe, 1993), Professore Associato di Tecnologia dell’Architettura (ICAR 12) presso l’Università di Catania (DISUM), insegna Processi per il recupero del patrimonio architettonico (Laurea Magistral...

Vittorio Fiore. Architetto, PhD in Recupero Edilizio e Ambientale (UniGe, 1993), Professore Associato di Tecnologia dell’Architettura (ICAR 12) presso l’Università di Catania (DISUM), insegna Processi per il recupero del patrimonio architettonico (Laurea Magistrale in “Storia dell'Arte e Beni Culturali”) e Scenografia e Tecnologie per la produzione teatrale (Laurea Magistrale in “Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo”). Temi di ricerca: teatri di ultima generazione; strategie per il recupero di edifici per lo spettacolo; trasferimento tecnologico nel linguaggio scenico contemporaneo; ruolo dell’arte per la rigenerazione urbana. Ha coordinato tirocini universitari in convenzione con enti teatrali. Collabora con la Fondazione INDA – Siracusa (Istituto Nazionale del Dramma Antico). Ha fondato e dirige le collane editoriali Perìactoi e Perìactoi Quaderni, LetteraVentidue Edizioni. Recenti pubblicazioni: Per una prossemica del teatro ai tempi della pandemia. Ridefinizione degli spazi, «Agathon» 9/2021; Relazioni pericolose in luce. Tecnologie sceniche e ri-mediazioni visive per un romanzo epistolare, LetteraVentidue Edizioni, 2020; Architectural heritage for the scene. Renovation strategies: organizational models vs current production restrictions, in AA.VV., “World Heritage and Legacy”, Gangemi, 2019. Con V. Martelliano: Le città del Teatro Greco. Letture tra scenografia e realtà urbana, LetteraVentidue Edizioni, 2018; Scenografia 3.0, Dossier, «Hystrio» 4/ 2017. 

 

Leggi ancora

recensioni
la Repubblica // 1 marzo 2021

Stratagemmi. Prospettive teatrali // 8 aprile 2021

Hystrio n. 3, anno XXXIV // luglio-settembre 2021

Lo spettacoliere // 13 dicembre 2021

Libertà Sicilia // 19 dicembre 2021

Un saggio architettonicamente ineccepibile di Vittorio Fiore

dello stesso autore


della stessa collana