Sven Backström e Leif Reinius dopo la laurea in architettura al KTH di Stoccolma nel 1929 e un lungo periodo di viaggi, dal 1936 danno il via a un sodalizio professionale che li vedrà impegnati in particolare nel settore del social housing. Fin dai loro primi progetti e dai loro testi critici, è chiara l’intenzione di superare i vincoli del linguaggio funzionalista contaminandolo con riferimenti diversi a partire da tematiche proprie dell’architettura organica. Le punkthus di Danviksklippan e le stjärnhuas del quartiere di Gröndal a Stoccolma o il Baronbackarna a Örebro diventano presto dei riferimenti iconici in molti paesi europei impegnati nella ricostruzione dopo le devastazioni causate dalla seconda guerra mondiale. A sua volta l’opera dei due architetti svedesi trae spunto da molteplici riferimenti internazionali tra cui anche l’Italia che è sicuramente il paese in cui più si discute sull’operato non solo di Backström e Reinius ma del diverso approccio svedese alla costruzione della città contemporanea.


a cura di Giovanni Bellucci
I modelli abitativi di Backström e Reinius tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta
Un’alternativa al funzionalismo scandinavo
18,00€
17,10€
isbn 9788862428019
collana Premio Bruno Zevi
numero 2
edizione corrente 11 / 2022
prima edizione 11 / 2022
lingua Italiano/Inglese
formato 22x22cm
pagine 72
stampa monocromia
rilegatura brossura
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Il curatore
Giovanni Bellucci si è formato all’Università Politecnica delle Marche di Ancona dove ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Edile-Architettura (tesi finale incentrata sulla collaborazione tra Gio Ponti e Pier Luigi Nervi per il progetto dell’Isti...

Giovanni Bellucci si è formato all’Università Politecnica delle Marche di Ancona dove ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Edile-Architettura (tesi finale incentrata sulla collaborazione tra Gio Ponti e Pier Luigi Nervi per il progetto dell’Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma) e un dottorato di ricerca in Storia dell’architettura (SSD ICAR18) focalizzata sui progetti realizzati nelle Marche da Gaetano Minnucci, progettista sul quale sta concludendo una ricerca monografica sulla vita e le opere.
La sua ricerca si concentra sull’architettura italiana tra Ottocento e Novecento con particolari interessi per l’attività di Gio Ponti, Pier Luigi Nervi, Gaetano Minnucci, Giancarlo De Carlo, Gustavo Giovannoni e l’attività dell’Istituto Case Popolari di Roma. Parallelamente lavora da anni alla ricerca sull’architettura contemporanea svedese e in generale al tema della storia dell’ingegneria con particolare riferimento all’indagine bibliografica. Ha trascorso periodi di studio presso archivi di architettura italiani (MAXXI di Roma, CSAC di Parma, Archivio ICP di Roma, Archivio Centrale dello Stato di Roma) e stranieri (ArkDes di Stoccolma).
Socio onorario di AAA Italia (Associazione Italiana Archivi di Architettura) dal 2017, socio di AISTARCH (Associazione Italiana Storia dell’Architettura), è membro del comitato editoriale della rivista «Studi e ricerche di storia dell’architettura». Ha pubblicato i suoi articoli e saggi oltre che in volumi anche in periodici tra cui «Palladio», «Quaderni degli Atti dell’Accademia di San Luca», «L’industria delle costruzioni», «Il giornale dell’architettura» e «Studi e ricerche di storia dell’architettura». Dal 2014 è professore a contratto in diversi corsi di storia dell’architettura della Facoltà di ingegneria di Ancona ed stato relatore a convegni sia nazionali che internazionali.

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