La riflessione sull’archetipo, lungi dal voler definire una dogmatica teoria, vuole rappresentare una modalità capace di leggere i segnali dell’immediato presente, filtrati attraverso l’esperienza del passato, al fine di proiettarli verso il prossimo divenire nella forma di architettura, in grado di esprimere esistenza, resistenza e persistenza. In tale ottica l’archetipo non può tornare ad incidere nell’attuale dibattito architettonico al di fuori di una sua riconsiderazione critica, capace di armonizzarlo alle diverse richieste poste dalla società contemporanea. Una società delle aporie che, evidentemente, non si recupera soltanto con l’architettura e con una sua eventuale riformulazione teorica. Bensì, al contrario, una società che sia ancora in grado di accogliere, nei suoi meccanismi di scambio e diffusione delle idee, il confronto con il passato. Anche con il suo passato ideale, così come potrebbe essere determinato, tutto sommato, da una ineluttabile presenza dell’idea archetipale nella cultura progettuale architettonica contemporanea.