Per noi che viviamo o lavoriamo a Pescara o per lo meno lungo la costa adriatica, il Mare Adriatico è sicuramente il protagonista di un grande contesto geografico rappresentato dalla Macro Regione Adriatico-Ionica-Balcanica, uno spazio fluido capace di integrare culture, storie e saperi che si sono sviluppati su entrambe le sponde del suo bacino. Attualmente, il carattere cosmopolita e culturalmente diversificato dell’intera regione necessita di un luogo identitario, un luogo di nuova centralità, che sia sicuramente esterno agli Stati limitrofi che hanno le loro storie e proprie identità. Uno spazio neutro che possa incentivare nuove ed inaspettate relazioni tra l’Europa e i Balcani, «uno spazio-movimento», ovvero un unico sistema connettivo composto da «pianure liquide comunicanti» (Braudel 1987).

All’interno di queste riflessioni e malgrado i conflitti che sono emersi in questi ultimi mesi nell’Est Europa e in Medio Oriente, emerge la possibilità di interpretare l’Adriatico come uno Smart Sea, ovvero uno spazio condiviso che si basi sulla demografia cosmopolita che popola le sue sponde, che possa considerare i confini come linee porose che permettano prolifiche contaminazioni e che possa incentivare nuove connessioni fisiche e virtuali tra le città e le loro istituzioni. Quindi uno spazio inclusivo, attrattivo e competitivo, uno spazio assolutamente smart.

L’Adriatico come Smart Sea.

Lorenzo Pignatti
L’ADRIATICO COME SMART SEA
Narrazioni e interpretazioni per un mare condiviso
18,00€
17,10€
isbn 9788862429399
collana Alleli | Research
numero 182
edizione corrente 6 / 2024
lingua Italiano
formato 16,5x24cm
pagine 112
stampa colore
rilegatura brossura
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l'autore
Lorenzo Pignatti è docente presso il Dipartimento di Architettura di Pescara dove svolge studi e ricerche sulla regione Adriatico–Balcanica. Ha promosso numerose iniziative di scambi internazionali, organizzato convegni e workshops in vari paesi e pubblicato diversi con...

Lorenzo Pignatti è docente presso il Dipartimento di Architettura di Pescara dove svolge studi e ricerche sulla regione Adriatico–Balcanica. Ha promosso numerose iniziative di scambi internazionali, organizzato convegni e workshops in vari paesi e pubblicato diversi contributi su questi temi. Ha insegnato presso la University of Waterloo (Canada), di cui ha diretto il Rome Programme dal 1988 ed è ora consulente didattico e scientifico. È stato sempre interprete dei fenomeni legati allo sviluppo della modernità e ha riportato queste riflessioni sia nella didattica sia nella ricerca teorica e progettuale. È socio fondatore dello studio Ottone Pignatti Architetti Associati che ha concentrato il proprio lavoro sulla rigenerazione urbana e sulla progettazione di spazi pubblici; tra questi, il più significativo è il progetto di riqualificazione di piazza San Cosimato a Roma.

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