A partire dagli esiti di uno dei Workshop Integrati di Progettazione (WIP) organizzati dal Corso di Laurea in Architettura dell’Università degli Studi di Trieste, il libro propone una riflessione sul tema della biofilia. I lavori degli atelier coordinati da Lola Domènech (Barcellona), Pablo Gieorgieff (Atelier Coloco, Parigi), Matteo Poli e Luca Astorri (AOUMM, Milano) e Thomas Bisiani (Trieste), diventano occasione per esplorare le potenzialità progettuali insite nell’idea di biofilia, qui usata come metafora di una possibile ricomposizione del nostro legame con la natura, dentro e fuori i margini urbani.
Un pervasivo ritorno di interesse per la ‘natura’, nelle sue differenti declinazioni, ha condizionato negli ultimi decenni le discipline progettuali a diverse scale.
Sollecitato dalle note questioni ambientali, a cui si aggiungono temi di giustizia sociale e di salute pubblica, questo interesse pone nuove sfide al progetto architettonico e urbano. Umano e natura sono oggi urgentemente chiamati a un processo di mutuo ri-apprendimento: cambia il ruolo della natura nello spazio urbano, cambia il modo in cui l’umano si rapporta alla natura, dentro la città e ai suoi margini, secondo una nuova, ma anche ancestrale idea di architettura.
Il libro intende proprio offrire spunti di riflessione sul rapporto tra umano, natura e salute per esplorare le potenzialità progettuali insite nell’idea di Biophilia, qui usata come metafora della necessaria ricerca di una ricomposizione del nostro legame con la natura, accolta nella sua estrema varietà e diversità.
Ripensare l’architettura attraverso la natura diventa occasione per interrogare forme e saperi progettuali sui modi attraverso cui ci rapportiamo all’alterità, all’altro da noi, nei molteplici spazi della città e del territorio.