Si abitano le case ma non le scuole, edifici attraversati da una molteplicità di vissuti che ‘fuggono’ con gli studenti, con i docenti, con il personale che frequenta quotidianamente quei (non) luoghi.
Il concetto di abitabilità si intreccia con le sfere della pedagogia, dell'architettura e delle neuroscienze, mostrando come gli ambienti da una parte influenzino profondamente l'esperienza umana e dall’altra ne siano a loro volta influenzati. La visione che considera gli individui come semplici abitanti passivi dell'ambiente viene messa in discussione, sottolineando invece il loro ruolo attivo nel costruire e vivere in spazi dinamici e in continuo cambiamento. Alcuni studi evidenziano come l'architettura influenzi le relazioni e i ruoli sociali, offrendo una chiave per comprendere la realtà. Questa interazione dinamica con lo spazio circostante enfatizza l'importanza di progettare ambienti educativi che non solo accolgono, ma anche stimolino nuove esperienze di apprendimento.
Esplorando l’idea di una scuola come un luogo da abitare, attraverso il Manifesto 1+4 di INDIRE, il Quaderno presenta varie modalità di concepire l’aula anche oltre le sue tradizionali configurazioni materiali e concettuali in un’ottica di flessibilità e polifunzionalità.