Questo libro illustra un percorso scientifico, incentrato sulla specificità della Progettazione del Paesaggio, che affronta il tema della rigenerazione di quei territori della città contemporanea rimasti indeterminati, dismessi, indefiniti, a causa della cessazione di attività produttive.
A partire dalla lettura critica di una selezione di esperienze internazionali recenti e attraverso una sperimentazione didattica progettuale svolta sul sito dell’ex Italsider di Bagnoli, l’approccio proposto non opera una cancellazione totale delle tracce antropiche esistenti, ma piuttosto le nobilita facendole assurgere al rango di vere e proprie “rovine” di una modernità trascorsa. Così anche i processi naturali, spontanei o indotti, proposti secondo principi di coesistenza e coevoluzione tra viventi, sono interpretati come motore della rigenerazione ecologica dei territori contaminati. Capannoni, ciminiere, tralicci, cisterne, piattaforme metalliche si integrano con la vegetazione spontanea e di progetto e dialogano con dispositivi percettivi e sistemi di mobilità lenta introdotti per consentirne la fruizione.
Gli esiti sono “Nuovi Paesaggi”, espressioni inedite di qualità estetiche, ecologiche e sociali, che interpretano la condizione postindustriale della contemporaneità.