Il Palazzo delle Poste di Napoli, realizzato dal 1933 al 1936 su progetto degli architetti Giuseppe Vaccaro e Gino Franzi, rappresenta uno degli edifici fondamentali del razionalismo italiano. Un esempio magistrale di “opera totale” nella quale l’intensità del progetto è espressa coerentemente dalla scala dell’architettura a quella degli arredi, attraverso un controllo assoluto delle finiture. Una complessità che sottolinea un’aspirazione alla modernità che integra l’architettura e il disegno dell’arredo ai sistemi tecnologici impiegati nella costruzione per attivarne completamente gli ambiziosi obiettivi funzionali. Questa felice sintesi tra architettura e industria permette di definire il Palazzo delle Poste di Napoli come una vera “fabbrica dell’innovazione” cui hanno concorso, assieme ai progettisti, aziende espressione della punta avanzata dell’industria italiana degli anni Trenta. Un caso esemplare di quella progressione dell’arredo, avviata in Italia tra le due guerre, da una condizione prevalentemente artigianale verso una dimensione propriamente industriale che getterà le basi per l’affermazione del design italiano nel dopoguerra e che, allo stesso tempo, fornisce l’opportunità per una riflessione, quanto mai attuale, sul rapporto tra architettura e design.
by the same author