Questo volume propone un Atlante interpretativo del territorio cuneese, muovendo dal presupposto che sia urgente problematizzare narrazioni, tracciare alleanze e definire visioni e progetti per il futuro delle piccole e medie città italiane.
Osservare questo territorio permette infatti di rimettere al lavoro alcune tradizioni di ricerca che si sono occupate con continuità di policentrismo, dispersione insediativa e aree produttive, articolando un dibattito multidisciplinare molto prolifico alla luce di rinnovate sensibilità e temi di indagine. Questo percorso di descrizione e conoscenza si è definito attraverso l’utilizzo della cartografia tematica e dell’esplorazione progettuale: articolazioni, forme e assetti spaziali sono stati indagati per riconoscere e delineare alcune traiettorie intorno ai termini di multiscalarità e multifattorialità; ecologia e ambiente; infrastrutture del quotidiano e prossimità; reti della produzione e qualità dell’abitare.
In tale prospettiva, il volume intende contribuire al rinnovato dibattito sull’interpretazione e sul progetto dei territori intermedi che compongono quella “Italia di mezzo” dalla struttura insediativa prevalentemente policentrica e reticolare, non ascrivibile ai contesti metropolitani, né all’articolato mosaico delle aree marginali. L’ipotesi che sottende questo lavoro è che occuparsi oggi di questi territori significhi confrontarsi con una parte sostanziale della ricchezza insediativa, produttiva e ambientale del nostro Paese, che va rimessa al centro di politiche e programmi situati, capaci di far fronte alle crescenti fragilità sociali e disuguaglianze territoriali che li attraversano.
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