Il novecento ha prodotto notevoli mutamenti dello spettacolo, con sperimentazioni e sconfinamenti nell'innovazione tecnologica. Si tratta di performance, arte anche senza opera, con artisti e spettatori-attori coinvolti in un progetto scenico comune con introduzione di nuovi linguaggi. Il teatro si contamina, si re-inventa. 

L'effimero esce dal teatro ed incontra la città e i suoi luoghi: l'architettura può interagire non solo ospitando le performance, ma influenzandone la nascita, con una gestazione site specific dove memoria e genius loci divengono le costanti immateriali fondamentali per il progetto. Le esperienze di progettazione, qui raccolte, sperimentano nuove forme di praticabilità in spazi urbani, instaurando un nuovo rapporto con i luoghi a partire da frammenti di teorie e di opere performative –seminari, incontri e spettacoli del corso Spazio Teatro 2009/10– applicati alla progettazione per il teatro.

 

Presentazione: Carlo Truppi 

Prefazione: Pietro Gaglianò 

Contributi di: Patrizia Carnazzo, Isotta Cortesi, Fabrizio Crisafulli, Riccardo Dalisi, Vittorio Fiore, Francesca Motta, Marco Navarra, Elisabetta Pagello, Simonetta Pietrosanti, Salvo Piro, Paolo Randazzo, Corrado Russo, Scenapparente e degli studenti dei corsi "Spazio Teatro 09/10" e "Scenografia 08/09 - 10/11" Facoltà di Architettura di Siracusa

Vittorio Fiore
Tecnologie della finzione
L'effimero e la città
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isbn 9788862420464
Períactoi
12 / 2011
12 / 2011
Italian
17x22cm
160
colore
brossura
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