I progetti di Radić presentano l’intrecciarsi di pensieri, immagini, storie e tradizioni che danno vita a un racconto a tratti autobiografico, a una trama fatta di ricerche di origini, di archetipi e riproposizioni radicali che restituiscono un linguaggio unico dettato da una fragile e continua sperimentazione. È nel traslare e rovesciare i concetti abituali e quotidiani che Radić innesta una nuova dialettica tra tradizione e innovazione. Questo operare comporta una continua alterazione e un continuo porsi in contraddizione con i luoghi con cui le opere si trovano a interagire. Le architetture diventano dispositivi in grado di ricercare tensione non solo strutturale e materica, ma sovrastrutturale, legata alle dicotomie tradizione/innovazione, memoria/immaginazione, divenire/attesa.