Osservare e studiare il Paesaggio ci consente di tenere insieme il tempo, nel suo continuo inesorabile processo di trasformazione, e lo spazio che abitiamo. Ogni azione dell’uomo ha sia origine, sia effetti nel Paesaggio: esso è lo spazio della relazione tra uomo e le risorse della Terra, spazio che non solo occupiamo e trasformiamo ma del quale riconosciamo il valore culturale e identitario, divenendo così il luogo della democrazia intesa come relazione dinamica e inclusiva tra tutti i viventi. La progettazione del paesaggio è oggi il campo del sapere che più di ogni altro ha la possibilità, nella pratica della trasformazione dello spazio che abitiamo, tra città disperse in agglomerati periurbani e campagne impoverite nelle forme da attività agricole industriali, di ricomporre e tenere insieme la sfera scientifica con quella umanistica e artistica. Il progetto di paesaggio studia e applica la prossimità della scienza – i cambiamenti climatici, l’evoluzione della vegetazione, gli equilibri degli organismi viventi e del suolo, e l’ambito delle forme, l’estetica – e la necessità, nella costruzione dello spazio, di configurazioni significanti, ossia rispondenti ai processi, alle forme e alla storia della natura. Il nostro compito, ponendo il paesaggio al centro, è quello di rafforzare la visione biocentrica per perseguire la ri-unione della dimensione artistica con quella scientifica: l’interpretazione e la realtà tra l’esperienza estetica e l’etica ambientale nel progetto contemporaneo.