Durante la prima metà degli anni Settanta nel cuore di Parigi prende forma un’opera che cristallizza il sogno di un’epoca, quello di unire le competenze dell’architettura, dell’ingegneria, dell’industria, dell’aeronautica, della programmazione e dell’informatica per trasfigurare un edificio in una macchina altamente tecnologica e interattiva, intrinsecamente flessibile e al servizio della folla. Il suo nome è Centre Pompidou. Alla vigilia di una delle più grandi trasformazioni mai intraprese su quest’opera e grazie al ricorso a documenti d’archivio e a interviste inedite, è tempo di ricostruire la genesi e la messa a punto delle sue componenti fondamentali: colossali giunti in acciaio di fusione al limite delle capacità tecniche dell’epoca, impianti tecnici trasformatisi in figure architettoniche, una facciata tridimensionale concepita per accogliere schermi emittenti per l’educazione della folla, una piazza trincerata nel cuore di Parigi per raccogliere il flusso vitale della metropoli e un dispositivo museale pensato per trasformazioni continue. Rintracciare l’evoluzione di queste componenti rappresenta la chiave per la comprensione di quell’approccio olistico alla progettazione che va sotto il nome di Total Design.