La composizione del ritrovato disegno urbano stabilisce nuove relazioni confermando antiche direzioni, orientamenti comuni tra edifici capaci di una nuova rinascita. La chiesa, il centro civico, la scuola e le case, da lontano o in prossimità, dialogano come attori di un teatro contemporaneo, definiscono luoghi, indicano prospettive, costruiscono paesaggi senza rinunciare alla propria autonomia. Pochi altri elementi, un corridore aperto, coperto, come luogo dello stare e un piccolo edificio cilindrico memoria museale del terremoto che ricorda a partire dal sottosuolo, segnano con la vecchia chiesa e il campanile, una nuova macchina urbana, una spina dorsale capace di ordinare la relazione tra gli spazi liberi.