Compresi, da adulto, che proprio quelle fabbriche - il palazzo delle Poste, le scuole, il tribunale e le ville - che impressionavano la mia fantasia, erano tutte opere di uno stesso architetto che, con il suo lavoro, aveva contribuito alla definizione del carattere della città di Catania, esito di secolari sedimentazioni dell’opera umana e dell’azione distruttrice della natura. Non so se sia un caso. Mi piace, comunque, pensare che costruire luoghi intorno a cui si condensano le sensazioni e i ricordi delle persone che vi abitano costituisca ancora una delle ragioni necessarie del nostro stesso mestiere.