Le architetture di Jacobsen rappresentano oggi un antemurale al “disagio per la perdita di forma nella vita” cui tentare di opporre un’idea di architettura: un’idea di esattezza. Esattezza come evocazione di nitide figure stagliate sui paesaggi urbani o naturali. Non sorprendenti, non accattivanti, ma icastiche, ovvero degne di essere ricordate con fissità. Un linguaggio distillato capace di evocare e rappresentare, con essenzialità, le sottigliezze del pensiero e dell’immaginazione.