Renato Capozzi (Napoli 1971), architetto, ha partecipato a vari concorsi di progettazione nazionali e internazionali come il Concorso internazionale per il porto e il waterfront di Portici, 1°premio; Concorso internazionale per la "Città dei Bambini" a Frattamaggiore...
Renato Capozzi (Napoli 1971), architetto, ha partecipato a vari concorsi di progettazione nazionali e internazionali come il Concorso internazionale per il porto e il waterfront di Portici, 1°premio; Concorso internazionale per la "Città dei Bambini" a Frattamaggiore, 3° premio. Ha redatto, con Federica Visconti, una proposta per l’ampliamento del Dipartimento di Architettura a Napoli e, con Valeria Pezza e Uwe Schröder, il progettto per i Fori Imperiali al Piranesi Prix de Rome. Ha realizzato un’Aula Polifunzionale e un’Albergo a Castelvolturno. Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica allo IUAV è professore associato di Composizione Architettonica all’Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Architettura ove è membro del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Architettura. Fa parte del comitato editoriale di «FA_Magazine» e del comitato scientifico di «EdA_Esempi di Archiettura». Ha pubblicato saggi, monografie e articoli inerenti il progetto di architettura nella sua dimensione teorica, il recupero della lezione dei maestri, il rapporto tra l’architettura e la realtà, la costituzione degli edifici pubblici. Tra le sue pubblicazioni monografiche si segnalano: Le architetture ad Aula: il paradigma Mies van der Rohe (2011), L’idea di riparo (2012), Arne Jacobsen. La ricerca dell’astrazione (2012), L’architettura dell’Ipostilo (2016).
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Maurizio Ferraris è nato a Torino nel 1956, dove si è laureato, nel 1979, sotto la guida di Gianni Vattimo. Professore ordinario di filosofia teoretica presso l’Università degli studi di Torino dal 1995, è presidente del Labont (Laboratorio di Ontol...
Maurizio Ferraris è nato a Torino nel 1956, dove si è laureato, nel 1979, sotto la guida di Gianni Vattimo. Professore ordinario di filosofia teoretica presso l’Università degli studi di Torino dal 1995, è presidente del Labont (Laboratorio di Ontologia) e dirige l’Istituto di Studi avanzati Scienza Nuova, dedicato a Umberto Eco, che unisce l’Università e il Politecnico di Torino e si occupa della progettazione di un futuro sostenibile tanto dal punto di vista culturale quanto da quello politico. Direttore della ricerca presso il “Collège d’études mondiales” (Paris) e membro consultivo del “Center for Advanced Studies of South East Europe” (Rijeka) e dell’“Internationales Zentrum Für Philosophie” NRW, ha ricevuto la laurea honoris causa presso l’Università di Flores (Buenos Aires) e presso l’Università di Pécs. Visiting professor, tra le altre, nelle università di Harvard, Oxford, Monaco e Parigi, è editorialista di “la Repubblica”, “Neue Zürcher Zeitung” e “Libération” e direttore di “Rivista di Estetica”, “Critique”, “Círculo Hermenéutico editorial” e “Revue francophone d’esthétique”. Ha tenuto conferenze, oltre che in Italia, in Argentina, Belgio, Bulgaria, Brasile, Canada, Cile, Cina, Colombia, Croazia, Cuba, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Iran, Israele, Lituania, Malta, Messico, Olanda, Polonia, Portogallo, Russia, Serbia, Spagna, Stati Uniti d’America, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ungheria. Autore di fortunati programmi televisivi, ha pubblicato circa sessanta libri tradotti in tutto il mondo. Tra i più recenti: Documanità. Filosofia del mondo nuovo (Laterza, 2021), Scienza nuova. Ontologia della trasformazione digitale (Rosenberg&Sellier, 2018 con Germano Paini), Intorno agli unicorni. Supercazzole, ornitorinchi e ircocervi (il Mulino, 2018), Il denaro e i suoi inganni (Einaudi, 2018 con John R. Searle), Cinema and Ontology (Mimesis Intenational, 2019 con Enrico Terrone), Postverità e altri enigmi (il Mulino, 2017), Filosofia teoretica (il Mulino, 2017 con Enrico Terrone), Lasciar tracce: documentalità e architettura (Mimesis, 2012 a cura di Federica Visconti e Renato Capozzi) scaturito da Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce (Laterza, 2009). Il suo Manifesto del nuovo realismo (Laterza, 2012) è tradotto in spagnolo, castigliano, francese, tedesco, inglese, svedese e cinese.
Nella sua lunga carriera ha determinato un nuovo corso di pensiero e di studi almeno in quattro ambiti: l’ermeneutica, l’estetica, l’ontologia e la filosofia della tecnologia, legando il suo nome alla teoria della documentalità e al nuovo realismo contemporaneo.
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