Quale è allora il “tasso di tradimento” ammesso nel processo di traduzione dai modelli di riferimento affinché il risultato non sia un discutibile formalismo vuoto di significato? Le risposta alla domanda risiede, probabilmente, nell’incapacità di proteggere un pezzo di storia. Di temere la propria contemporaneità. L’auspicio è che questo piccolo lavoro contribuisca ad avvicinare all’architettura contemporanea non chi di architettura si occupa, ma colui che ne è il fruitore quotidiano.
con testi di Giovanni Corbellini, Davide Tommaso Ferrando, Luca Gibello, Marco Ragonese, Pietro Valle