Se l’architettura dell’intrattenimento finanziario vuole essere un’architettura dell’eccellenza, l’architettura terrestre è un’architettura della decenza. La prima si svolge nella dimensione dello straordinario, disponendosi come scenario del grande evento, si conforma in funzione della cosiddetta “comunicazione” e ha come mira la produzione di valore di scambio nel marketing del territorio trasformato in merce. La seconda trova il suo campo nell’infra-ordinario, si rivolge alla dimensione del quotidiano, si costruisce e vive nella sfera dell’esperienza, si concentra sul valore d’uso. L’architettura terrestre è un’architettura triste, perché ricerca la capacità di sentire l’angoscia adeguata al salto di qualità che la minaccia ambientale rappresenta, e allo stesso tempo allegra, perché riconosce la terra come dono, la manutiene e ne raccoglie i frutti.
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