“Lo studio dei paesaggi rurali italiani deve affrontare anzitutto il problema della coltura promiscua ad alberate, che caratterizza una delle più belle campagne che esistano al mondo, e certamente una delle più originali e complesse” (H. Desplanques, 1959). L’antica alberata rappresenta oggi non solo un paesaggio agrario storico residuale, ma una testimonianza viva di una pratica agricola tradizionale ricca di significati e funzioni. In certe campagne ancora le alberate segnano la trama su cui si intessono le tessere a coltura specializzata, costituiscono corridoi di biodiversità e in genere di servizi eco-sistemici. Il libro propone una raccolta di brevi saggi emersi dal seminario “La coltura promiscua ad alberate” organizzato nell’ambito del dottorato di ricerca in Paesaggio e Ambiente di Sapienza, Università di Roma, che vogliono portare l’attenzione su un sistema di paesaggio tradizionale tanto circoscritto, quanto vulnerabile.
I contributi raccolti nel volume propongono una lettura altamente interdisciplinare che restituisce la complessità sistemica di questo peculiare paesaggio.
Contributi di: Giuseppe Barbera, Rita Biasi, Sergio Camiz, Alessandra Capuano, Lucina Caravaggi, Federico Desideri, Manuel Lentini, Roodabeh Loftpour, Alberto Minelli, Sara Mobasheri, Antonio Motisi, Roberto Netto, Mattia Proietti Tocca, Attilio Scienza e Simonetta Zanon.