Il paesaggio rurale cinese costituisce una straordinaria esperienza di ricerca sul senso profondo delle forme, nel loro rapporto universale con la Natura, che consente di ritrovare un ordine profondo e paradigmatico, oltre il particolare fatto architettonico. Le circolari case-fortezza cinesi (Tulou), disseminate lungo le direttrici fluviali, tra campi di riso e ponti di legno, costituiscono l’unità minima del villaggio: un arcipelago rurale fatto di “edifici-città” che accolgono intere comunità, nei quali la grande corte assume il ruolo di “spazio pubblico”, di “scena urbana”. Recinti ancestrali di terra, res monumentali della Natura, isolati e al tempo stesso connessi dal medesimo paesaggio, rimandano ad una storia universale delle forme. Una forma concava e al contempo convessa, dall’origine “anfibia e terrestre”, dotata di una grande forza formalizzatrice e strutturante. Il recinto diventa il sistema che misura le relazioni tra le parti che compongono la geografia territoriale; una forma che diventa segno, espressione di un contenuto; significato e significante nella semiotica del paesaggio.