Le città d’acqua costituiscono uno straordinario laboratorio di ricerca progettuale. La presenza di un fiume rappresenta un contesto significativo per sperimentare pratiche di rigenerazione ambientale e urbana. In particolare, l’indagine proposta riguarda il sistema architettura/paesaggio e riconosce una stringente e specifica relazione tra strutture insediative, infrastrutture territoriali e forme d’uso del suolo. Questo volume raccoglie, infatti, gli esiti di alcune esplorazioni progettuali circa il rapporto tra sistemi insediativi e ambiti fluviali: i progetti di riqualificazione del paesaggio acquatico di Belgrado, del villaggio di Hongkeng (Fujian), della diga di Entrepeñas-Sacedón (Castilla-La Mancha). Nei tre contesti si sperimentano possibili relazioni di interdipendenza, alle diverse scale, tra fiume e città, tra Natura e Architettura; nuove interpretazioni di quello spazio di mezzo, indeterminato, dinamico e mutevole, che separa due ordini morfologici, funzionali e simbolici, solitamente autonomi e autoreferenziali: quello naturale e quello costruito. Il fiume viene assunto come “fatto architettonico” in grado di definire figure territoriali e urbane. La ricerca di nuove grammatiche della forma per la città odierna, fondate su un rinnovato rapporto con la Natura, sarà in grado di esprimere una nuova urbanità che riconosce nello spazio vuoto una risorsa e nella quale il valore di rurale e urbano tenderanno a confondersi.

Water cities represent an extraordinary laboratory for design research. The presence of a river provides a significant context for experimenting with environmental and urban regeneration practices. This investigation focuses specifically on the architecture/landscape system, acknowledging a strong and specific relationship between settlement structures, territorial infrastructures, and land-use forms. This volume gathers the outcomes of several design explorations addressing the connection between settlement systems and river environments: projects for the revitalization of Belgrade’s aquatic landscape, the village of Hongkeng (Fujian), and the Entrepeñas-Sacedón Dam (Castilla-La Mancha). In these three contexts, potential interdependent relationships are tested across different scales, between river and city, Nature and Architecture; introducing new interpretations of the intermediate, indeterminate, dynamic, and mutable space that separates two morphological, functional, and symbolic orders, which are typically autonomous and self-referential: the natural and the constructed. The river is considered an “architectural fact” capable of defining territorial and urban forms. The search for new grammars of form for contemporary cities, grounded in a renewed relationship with Nature, aims to express a new urbanity that recognizes empty space as a resource, where the values of rural and urban will increasingly blur.
Mariangela Turchiarulo
Abitare lungo un fiume
Geografie e sistemi insediativi: la riscrittura degli argini
18,00€
17,10€
isbn 9791256440245
collana Alleli | Research
numero 206
edizione corrente 11 / 2024
formato 22x22cm
pagine 132
stampa colore
rilegatura brossura
copertina download
Aggiungi al carrello
l'autore
Mariangela Turchiarulo. Dottore di ricerca in Progettazione Architettonica per i Paesi del Mediterraneo, è professore associato in Composizione architettonica e urbana presso il Politecnico di Bari, dove è Delegata del Rettore al Placement e alla Comunicazione istituzi...

Mariangela Turchiarulo. Dottore di ricerca in Progettazione Architettonica per i Paesi del Mediterraneo, è professore associato in Composizione architettonica e urbana presso il Politecnico di Bari, dove è Delegata del Rettore al Placement e alla Comunicazione istituzionale e membro del Collegio di Dottorato in “Progetto per il Patrimonio: Conoscenza, Tradizione e Innovazione”. È Visiting Professor presso le università di Belgrado, Sarajevo, Lisbona e Granada. Coordina gruppi di ricerca in fieldwork in Tunisia, Egitto, Turchia, Grecia, Spagna, Paesi dell’ex-Jugoslavia, Cina e Giappone, incentrati sullo studio dei caratteri dell’architettura, della città e del paesaggio mediterraneo e medio-orientale. Membro di comitati scientifici per conferenze e workshop internazionali, dal 2015 partecipa a tavoli tecnici riguardanti la riqualificazione, la valorizzazione e il riuso dei patrimoni. È produttrice esecutiva del film-documentario Rapsodia pugliese per EXPO 2015 e ha partecipato, in qualità di consulente scientifico, ad alcuni programmi televisivi per Rai 1 e Sky Arte. La sua attività di ricerca è documentata da numerose pubblicazioni e dai volumi bilingue Costruire in “stile”. L’architettura italiana ad Alessandria d’Egitto. L’opera di Mario Rossi (Gangemi, 2012) e Tulou. La casa fortezza del Fujian (Letteraventidue, 2024).

Leggi ancora

dello stesso autore


della stessa collana